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Posted by on Giu 10, 2014 in Comunicati | 0 comments

Risposta del Comitato all’Assessore Calabrese

salerno

Apprendiamo attraverso una nota dell’assessore Calabrese che le nostre motivazioni in merito alla mancata costituzione di parte civile nel processo Fonderie Pisano 5449/2007 “sono pretestuose” ed intendiamo precisare quanto segue:

  1. in tutte le occasioni, sia nell’incontro ufficiale con il Comitato Salute e Vita e l’Assessore all’ambiente Calabrese tenutosi nel mese di Marzo, sia nell’incontro ufficiale tenutosi nel mese di aprile del Comitato con il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, (ricordiamo che erano presenti gli organi di stampa e le tv anche quando sono stati consegnati i documenti cartecei e il dossier che conteneva tutti gli allegati compreso i riferimenti al processo e in particolare nel mese di aprile l’assessore partecipava e teneva congiuntamente con il comitato una conferenza stampa dove lo stesso annunciava che si sarebbe costituito parte civile) abbiamo consegnato nella mani dell’assessore Calabrese i capi d’imputazione relativi al processo in oggetto e su questo procedimento l’assessore ha garantito e annunciato la costituzione di parte civile dell’Ente.
    Pertanto al di là della non notifica da parte della procura, lo stesso Assessore e l’amministrazione comunale erano ampiamente informati del processo.
    Inoltre ricordiamo per cronaca che la notizia è stata annunciata su tutti i giornali e le televisioni che hanno sempre annunciato e confermato la costituzione di parte civile del Comune di Salerno senza che ci sia mai stata una smentita da parte dell’Ente.
  2. La possibilità che il 22 settembre il Comune di Salerno possa ancora costituire come parte civile è una pura causalità.
    Ciò è possibile solo perché il giudice monocratico Cantillo non ha aperto il dibattimento, in quanto il difensore di Pisano avv. Scarlato ha formulato la richiesta di patteggiamento che non si è conclusa solo perchè era assente il PM Olivieri titolare delle indagine, ma se lo stesso fosse stato presente, si sarebbe concluso e non ci sarebbe più stata la possibilità da parte del comune di costituirsi parte civile.
    Pertanto è per puro caso che si possa ancora fare, auspicando che il 22 settembre non succeda qualche altro “fatto” che impedisca la costituzione.
  3. In merito alla mancanza di presupposti e dati che permetterebbero al Comune di Salerno di fare un ordinanza di chiusura dell’impianto delle Fonderie, ribadiamo che non abbiamo mai chiesto alla stessa amministrazione di fare questa ordinanza.
    Semplicemente abbiamo chiesto al Comune di Salerno di prendere provvedimenti ad horas in quanto i dati forniti dai rilevamenti dell’Arpac, definitivi per quanto riguarda i sedimenti del Fiume Irno che riportano valori di metalli pesanti e idrocarburi al di sopra di gran lunga dei valori previste dalla legge a valle della Fonderia ,e quelli parziali relativi all’aria e alla presenza di PM 10 al di sopra dei limiti di legge, sono notevolmente preoccupanti e mostrano un quadro d’inquinamento grave che mette a rischio la vita e la salute della comunità della Valle dell’Irno, e che come ribadiamo è stato sottovalutato dall’Assessore Calabrese, troppo preso dallo studio burocratico delle carte e poco attento alle preoccupazioni delle persone che ogni giorno vivono una situazione precaria esposti ad agenti inquinanti che mettono a rischio la salute degli stessi, dunque i provvedimenti che abbiamo chiesto riguardano la necessità di garantire più controlli anche in merito al fiume Irno e non la chiusura della fabbrica, ribadendo inoltre che le soluzioni più idonee, per abbattere l’inquinamento e per garantire la certezza del diritto alla salute art.32 della Costituzione, non tocca trovarle a noi ma dare le soluzioni spetta agli Amministratori che devono avere una linea politica e che del resto sono pagati dalla collettività per trovare soluzioni e per fare scelte politiche nel rispetto della tutela della collettività.
  4. In merito alle accuse mosse dallo stesso assessore che afferma che le nostre dichiarazioni sono “da considerarsi pretestuose e non veritiere, unicamente tese a mistificare la realtà mediante alterazione dei fatti e dei loro presupposti nel tentativo infruttuoso di strumentalizzare la vicenda“, rimandiamo al mittente le accuse ribadendo che sia necessaria una discontinuità su come è stata gestita attualmente la politica ambientale e di tutela in questa città, ricordando che siamo la quinta città d’ Italia per sforamenti relativi alle polveri sottili di PM10, e riaffermiamo la necessità di sostituire l’Assessore Calabrese dalla carica revocandogli la delega all’ambiente.
    Infatti Calabrese conferma con questa nota la nostra tesi , ovvero di essere eccessivamente attento alla burocrazia trincerandosi troppo spesso dietro le “carte” e poco alle persone, mostrando una scarsa sensibilità politica ambientale chiara, fatta di scelte politiche volte alla salvaguardia della salute dei cittadini;

Cogliamo l’occasione anche per chiedere allo stesso a che punto sono gli impegni presi nel mese di aprile da parte dell’amministrazione comunale dal Sindaco e dall’assessore, in particolare chiediamo di essere informati:

A) se si è tenuto a distanza di due mesi un incontro con la proprietà e chiediamo di conoscerne – nell’ipotesi che si sia tenuto – l’esito;

B) a che punto sono gli studi sull’amianto che erano stati annunciati ormai da due mesi;

C) cosa è stato fatto in merito all’Asl e ad uno studio epidemiologico, ed infine quali sono gli atti e contatti prodotti in merito alle richieste di collaborazione con il ministero della Salute.

Pertanto nel ricordare che giovedì 12 giugno alle ore 18.30 avremo una assemblea pubblica con la popolazione, presso la chiesa “la Rotonda di Fratte” valuteremo in quella sede tutte le strade utili per raggiungere i nostri obiettivi e le nostre richieste nell’unico interesse del Comitato che è quello di tutelare la salute, la vita ed il lavoro.

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